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divertimenti, e amori poco platonici, ecc. | 171 |
gazione. Quanto al dirti schiavo ed abbietto, questo è lo stesso che accendere il desiderio di colei che ti aspetta; perchè hannovi alcune donne che dilettansi di sucidume, e non sentonsi brulichio se non alla vista di schiavi, o di sergenti bene infiancati; ad altre un mulattiere coperto di polvere, ad altre un attore che figura sù per le scene. Insigne tra queste è la padrona mia: ella sale dalla orchestra al quattordicesimo ordine,138 e in mezzo all’ultima plebe rintraccia chi più le piace.
Colpito da questo graziosissimo discorso, io le dissi: di grazia colei che mi ama, sarestù mai? A questa scempiaggine grandi risa alzò la damigella, e dissemi: non avere tanta opinione di te: io non mi sono peranco avvilita ad uno schiavo, e il ciel non permetta che io tenda i miei abbracciamenti ad una forca. Cerchin le donne i segni delle sferzate per baciarli, io, sebben cameriera, non mi degno che di patrizj.
Io di sì differente lussuria maravigliandomi, tra i miracoli annoverai, che una serva avesse orgoglio da dama, e la dama l’abbiezion di una serva.
Prolungatisi intanto siffatti scherzi io dissi a costei, che conducesse la sua padrona nel bosco de’ platani.139 Piacque alla ragazza l’invito, e così rialzatasi alquanto la gonna piegò in quel viale che corrispondeva al passeggio, e poco dopo trasse Madonna fuor di un cespuglio ov’era nascosta, e misemi al fianco una femmina migliore d’ogni più finita scultura. Non ho parole che valgano a dire quanto fosse bella, e per cosa ch’io ne dicessi, sarebbe sempre minor del vero. Le chiome naturalmente ricciutelle spandevansi sulle sue spalle: piccola era la fronte, su cui scorgeansi le radici de’ capegli, che volgeano allo indietro; le sopraciglia scendeano sino al rialzo delle guance, e dall’altro lato univansi quasi tramezzo agli occhi: i quali eran più lucenti delle stelle quando lontane dalla luna ri-