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PREFAZIONE
DEL
TRADUTTORE.
Petronio Arbitro è per comune sentenza de’ critici annoverato tra i classici della latinità. O perchè i frammenti che di lui ci pervennero, destano vivissimo desiderio del rimanente, o perchè troppo liberamente abbia scritto de’ costumi de’ tempi suoi, o per la difficoltà di bene intenderlo, o infine per le controversie che a suo riguardo si sono agitate nella repubblica letteraria, egli ha sempre eccitata la curiosità de’ studiosi. Merita dunque a mio avviso che alla traduzione dell’opera sua venga premesso un discorso, col quale, dopo tante e tanto discordi opinioni de’ dotti, abbiasi con buone ragioni a conoscere chi veramente egli fosse, a quale età vivesse, qual sia l’oggetto delle sue Satire, e qual conto dì esse abbiano fatto in ogni tempo i letterati più insigni di tutte le colte nazioni.
Che la famiglia de’ Petronj fosse Romana, e addetta all’ordine equestre, sono tante le prove prodotte dagli scrittori, e conservateci dalle antiche iscrizioni, che non è pur lecito il dubitarne. Forse da quella derivarono i Petronj di Marsiglia, che il marsigliese Gennadio ha