E Troia è già ne’ ceppi, or che la guerra
Consiste tutta in quel sì novo inganno. 45Altri prodigj appaion poi: dal lato
Donde Tenedo eccelsa il mare incalza
Coll’immobile dorso, oltre il costume
Gonfiansi i flutti, e sino all’ultim’onda
In spruzzi minutissimi ricade. 50Fragor si udia quale in tranquilla notte
Spandesi lunge il suon de’ remi, quando
Armate navi al mar premano il tergo,
E al sovrappor dell’albero pesante
Cigoli e gema l’incavato marmo. 55Noi là volgemmo gli occhi: ed ecco due
Spinti dal flutto in sul terren serpenti
Attortigliati, co’i superbi petti
Alti, a guisa di nave, e traggon dietro
Spuma sui fianchi lor: suonan le code: 60Fiammeggian gli occhi, le volgenti scaglie
Risplendon lunge sopra il mare, e quasi
Destanvi incendio co’ fulminei sguardi:
E al loro sibilar tremano l’onde,
Stupìa ciascun: ivi di stole adorni 65E de’ Troiani vestimenti i due
Diletti figli di Laocoonte
Stavano: ed ecco d’improvviso a tergo
Gli avviticchiaro i lucidi serpenti.
Le pargolette mani alzanti ai volti, 70Essi, e l’un l’altro liberar vorria,
E la pietosa cura ognun rivolge
Verso il fratel, sì che il morir dell’uno
Per l’alterno timor fu all’altro morte.
Miseri! Il genitor le fredde membra 75Raccoglie de’ bambini. Ahi fiacca aita:
Sovr’esso pur gli angui pasciuti vanno,
E il traggon morto in sul terren. Tra l’are
Vittima giace il Sacerdote, a cui