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la conversazione s’ingrossa | 87 |
amico, gli disse; stai tu fabbricando il mio sepolcro, come ti ho ordinato? Io ti prego caldamente, che ai piedi della mia statua tu scolpisca la mia cagnolina, e le corone, e gli unguenti, e le battaglie da me sostenute, in modo che io possa vivere dopo morto per opera tua. Fa inoltre che la facciata sia lunga cento piedi sopra ducento di altezza. Io voglio parimenti che intorno al mio cadavere si piantino pomi d’ogni qualità, e assai vigne. Perchè ei sarebbe cosa bene strana, che i luoghi de’ quali io ebbi tanta cura vivendo, fossero negligentati, quand’io vi ho da stare sì lungo tempo. Perciò voglio sopra tutto che vi si metta questa iscrizione:
QUESTO SEPOLCRO
L'EREDE NON ABBIA.84
Finalmente io disporrò nel mio testamento le cose in modo, che nessuno debba farmi ingiuria quand’io sarò morto: perchè io destinerò un liberto alla custodia del mio sepolcro, onde il popolo non venga a sconcacarvi. Ti prego altresì che le navi che scolpirai sulla tomba, camminino a vele piene, e che io sia seduto in tribunale, colla toga, con cinque anelli d’oro, e con un sacco di danari in atto di spargerli al pubblico: giacchè ben sai, che io ho dato un pasto, e regalate due monete d’oro a ciascuno: onde puoi pure rappresentarvi il popolo in massa facendo baldoria. A destra mi porrai la statua della mia Fortunata con un colombo in mano, e conducente la sua cagnolina annodata ad un nastro; porrai anche il mio Cicarone,85 e grossi fiaschi ben turati, onde non ne svapori il vino, un de’ quali rappresenterai rotto, e un fanciullo piangente appoggiatovi: siavi in mezzo un orologio posto in guisa che ciascuno che osservi le ore, debba, voglia o non voglia, legger