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Abbiamo aggiunto i frammenti di Petronio che trovammo nella Biblioteca degli scrittori latini di Giuseppe Antonelli (Venezia 1838) tradotti da Marcello Tommasini, e due saggi di traduzione di Luigi Carrer e di Antonio Cesari.

Quel gentile ingegno del Carrer aveva pubblicato nella Strenna Italiana la versione dei primi paragrafi della Satira, e datala poi rivista e corretta all’Antonelli, e il Cesari a petizione del Dottor Carlo Bologna, buon filologo, tentato la Matrona efesina. L’erede del Bologna concesse all’editor veneto il saggio che ora noi ristampiamo, perchè, se errammo a dire che il Cesari piacerebbe al presente meno del Lancetti, possa, com’egli direbbe, riscuotersi, notando però che lo stile affaticato più affatica quando si distende non solo per una breve novella ma per tutto un libro.