Pagina:Satire (Persio).djvu/96

90

imprime su la fronte a’ veri e pubblici mascalzoni, non può dolere che per consenso a coscienze poco sicure di se medesime. Ho già detto in altro luogo a un di presso la stessa cosa, ma certe verità non si ripetono mai abbastanza.

cum scrobe. v. 119. — È nota la storia del barbiere di Mida, e della buca ch’ei fece in terra per deporvi il segreto delle scoperte orecchie asinine del re suo padrone, e l’effetto che nacque da quelle sotterrare parole; donde venne il proverbio, parlar nella buca, vale a dire, in occulto.

mida rex. v.121. — Ho ritenuta col Casaubono la lezione Mida rex habet piuttosto che l’altra sostituita da Carnuto, come si è detto al v. 99; prima perchè questa è la originale di Persio, e non v’ha più motivo che vieti il ripristinarla; secondariamente perchè la sentenza è più vera.

iliade. v.123. — Sottintendi sempre di Labeone, cui Persio satirizza per la terza volta. E cosi va fatto.

cratino etc. ib. — Cratino, Eupoli, e il gran vecchio d’Atene, cioè Aristofane, liberissimi scrittori di commedie, e audacissimi riprensori de’ vizi degli Ateniesi. Il secondo essendo rimasto morto in battaglia navale, gli Ateniesi dolenti di questa perdita decretarono che i poeti non andassero più alla guerra. In fatti sembra bastante quella ch’egli si fanno, e si faranno eternamente tra loro.