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gioventù, assunta questa toga, girava a suo senno per la città custode remoto. La Suburra, il quartiere delle bagasce.

publius. v. 74. — Allorchè davasi ad uno schiavo la libertà, se gli poneva pure un prenome qualunque di cittadino romano, di Publio p. e. , di Marco, di Quinto ec. Persio dunque avarissimo di parole pone qui un Publio assoluto, con che vuole s’intenda uno schiavo fatto libero col prenome di Publio. Velina è il nome della tribù, a cui si suppone ascritto il liberto. Tesserula diminutivo di tessera è la bulletta o contrassegno qualunque, mediante il quale si partecipava alla distribuzione di grano, che si dava gratuito ai poveri cittadini.

vertigo. v. 76. — La giravolta innanzi al pretore sedente, in virtù della quale lo schiavo acquistava la libertà, chiamavasi vertigo da vertere.

vindicta. v. 88. — Nella cerimonia della manomissione, fatta la giravolta, il pretore toccava lo schiavo con una verga, detta vindicta, eo quod vindicabat in libertatem, o da Vindicio, nome di quello schiavo di poi fatto libero, che scoperse la congiura dei Tarquini sotto il consolato del primo Bruto. E con questo toccare il dimetteva libero cittadino. Questo rito medesimo è stato abbracciato da Santa Chiesa nell’assolvere dai veniali. Il penitenziere si sta sedente nel suo confessionale. I penitenti gli si presentano inginocchiati in distanza di cinque o sei piedi, e il reverendo percotendoli dolcemente con una lunga bacchetta sopra la testa, li manda netti d’ogni macchia peccaminosa.

masuri rubrica. v. 90. — Il titolo delle leggi si scriveva in lettere rosse, con terra, o cera miniata, detta rubrica. Quindi il rubras leges di Giovenale. Masurio fu giurisprudente celebratissimo e poverissimo al tempo di Tiberio, e tiene quì luogo della stessa giurisprudenza.

veteres avias. v. 92. — Cioè gli errori istillati dalle nonne, o dalle nutrici: espressione arditissima e rapidissima, di cui non credo capace la nostra lingua, benchè il Salvini abbia giudicato diversamente traducendo al suo solito: Mentre dal tuo polmon nonnaje io svello. Cosi l’edizione milanese.

tenuta rerum officia. v 93. — Sono quei dilicati doveri sociali non contemplati dalla legge, che legano vicendevolmente il core de’ cittadini, donde scaturiscano le amicizie, le parentele, e i