Succinta in negra vesta, ignuda il piede, 35Scompigliata la chioma, alto ululando
Con Sagana la vecchia. Atro pallore
Avea sformato ad ambedue l’aspetto.
Si dierono a scavar con le unghie il suolo,
E un’agna nera a far co’ denti in brani. 40Iva il sangue a raccorsi entro quel fosso
Per trar fuori di là l’ombre de’ morti,
E pronte averne a’ rei desir risposte.
Due statuette vidi, una di lana,
Di cera l’altra. La maggior di lana 45Gravava la minor di pene e strazj.
Questa, come a perir fosse vicina,
In supplice e servile atto si stava.
Delle due maghe l’una Ecate, e l’altra
Tisifone crudel chiama in soccorso. 50Veduto avresti allor girar serpenti
E stigie cagne, e dietro a’ gran sepolcri,
Per non aver sott’occhio opre sì felle,
Cintia celar la rosseggiante faccia.
S’io punto offendo il ver, possano i corvi 55Mia testa caricar di bianco sterco,
E venga a suo piacer Volano il ladro,
La molle Pediazia e il sozzo Giulio