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24 Sergetto è il nome del gladiatore, col quale era fuggita Eppia. Se si radeva la barba, vuol dire che era sopra la quarantina. I Romani dall'erà di ventun'anno fino a quaranta non si radevano, ma tosavano semplicemente la loro barba. A quarant'anni cominciavano a radersi, e duravano fino al cinquantesimo anno. D'allora in poi lasciavano crescere tutta la loro barba. V. Fabre de Narbonne, in una nota alla sua traduzione di Giovenale.

25 Una bacchetta o verga, rudis, era il segno, che un gladiatore si era ritirato dal mestiere.

26 Marito di Eppia, e senatore al tempo di Domiziano. Fu uno di quelli che assisterono al gran consiglio per la cucinatura del famoso pesce. V. Sat.4.

27 Messalina. Fu sì rotta a vizio di lussuria, che Plinio il vecchio la mette fra i fenomeni rari di storia naturale. Lib. X, C. 63.

28 Non per essere riconosciuta, ma perchè i capelli biondi erano, come si direbbe, più di moda.

29 Sulla porta di ogni cella era scritto il nome e il prezzo della cortigiana che l'abitava. Messalina dava lo scambio ad una certa Licisca.

30 Vedi in Tacito la morte e i funerali di questo infelice giovane, avvelenato da Nerone.

31 Giasone, capo degli Argonauti, fu il più audace navigatore de' suoi tempi. Quindi è facile capire l'allusione.

32 Questi vasi di murra non si sa di che materia fossero fatti. Venivano dall'Asia, e costavano prezzi esorbitanti.

33 Questa Berenice fu figlia di Agrippa il vecchio, re di Giudea. Dicesi che fosse rea d'incesto col suo fratello Agrippa il giovane, che fu l'ultimo re di questa nazione.

34 Solve calceamenta a pedibus tuis (sciogli i tuoi calzari dai tuoi piedi), disse Iddio a Mosè nel deserto: e in memoria di questo comando solevano gli Ebrei celebrare alcune loro feste a piedi nudi. Oggi non so se sieno così osservanti.

35 Cornelia era nata della famiglia degli Scipioni, nella quale erano stati più trionfatori; e più famoso di tutti l'Affricano, padre di lei, e vincitore di Annibale.

36 A tutti è nota la storia di Niobe, moglie di Anfione. Costei, superba della sua origine celeste e della sua fecondità, avendo osato di spregiare Latona, fu per punizione trafitta dalle freccie di Apollo e di Diana insieme coi suoi quattordici figli. Qui è detto che anche Anfione fu spento insieme coi figli, poichè, sebbene non fosse colpito dai dardi celesti,