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164 | note |
che fosse una Mima che solea far sulla scena la parte di moglie scaltra e infedele. Gli spettacoli teatrali, specialmente i mimi, erano, e sono anc'oggi, scuola di corruzione.
13 I giuochi Megalesi forono istituiti da Giunio Bruto in onor di Cibele, madre degli Dei; e i Plebei si celebravano per festeggiare la cacciata dei Tarquini, o come altri vogliono, in memoria della riconciliazione della plebe coi Patrizi. Durante questo giuochi si davano in Roma i più bei spettacoli teatrali. Tutte le commedie di Terenzio, tranne Adelfi, furono scritte per la ricorrenza dei Megalesi.
14 Non l'antico poeta tragico, ma un attore di tragedie di quel tempo.
15 Cioè si esercitano a dare delle rappresentazioni tragiche tra loro. Il tirso e la maschera erano gli emblemi della tragedia. Gli attori che si producevano nudi sulla scena, si coprivano le vergogne con una specie di cintura o brachiere, subligar, subligaculum.
16 Urbico dovette essere qualche istrione, che dava delle recite in privato. Autonoe, figlia di Cadmo, pare che avesse dato soggetto ad una Atellana tutta da ridere. Aveano nome di atellane certi componimenti drammatici seiserj, che portati in Roma da Atella, città degli Osci, erano divenuti la passione dei Romani. All'Atellana solea far seguito un'altra rappresentazione tutta burlesca, che chiamavano exodium. ed era una specie della nostra farsa.
17 I Romani chiamavano fibbia, fibula, una fascia o altro ordigno di metallo, che si solea mettere agli uomini di teatro per impedire che avessero commercio con donne, e si guastassero la voce.
18 La passione delle donne romane per gli uomini di teatro e i gladiatori. è ricordata da quasi tutti gli scrittori latini.
19 Retore insigne. Qui sta per uomo di gravi costumi.
20 Tutti preparativi di prossime nozze.
21 Isoletta presso Alessandria d'Egitto.
22 Lago, padre di Cleopatra e di Tolomeo, regnò in Alessandria. Canopo, altra città dell'Egitto, venuta in fama per le sue effeminatezze e lascivie.
23 Celebre pantomimo caro a Domiziano, e in generale a tutte le donne dell'aristocrazia romana, e più di tutte a Domizia moglie dello stesso Domiziano, la quale fu cagione che Paride, per la gelosia del marito, le pagò tutte in una volta. È nota la passione delle donne romane pei giuochi del circo.