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SATIRA IV
Il Rombo; ossia la stolta superbia di Domiziano, e la pecoraggine de’ suoi cortigiani.
Ecco ancora Crispino:1 ed altre volte
Dovrò chiamarlo in scena. Egli è tal mostro,
Che nol ricompra da sì tanti vizi
Una sola virtù: tisico in tutto,
Ma di libidin prode alla sua foja
Solamente le vedove disdegna,
Troppo facil conquista. E che t’importa
Dunque dei lunghi portici, ov’ei stanca
Le sue giumente,2 e degli ombrosi parchi,
In cui va scarrozzando e meriggiando,
E dei tanti giardini e delle ville
Presso il Foro comprate? Uomo malvagio
No, non è mai felice: e molto meno
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