Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
50 | satire |
Alle fiamme del tempio, a salvamento
Trasse la Dea Minerva spaurita:1
«Quant’ha di patrimonio?» si domanda
Prima di tutto; «quanti servi tiene?
Quanti poderi ha egli? quali e quante
Ricche stoviglie adornano i suoi pranzi?»
Dei costumi da ultimo si cerca.
Quanti danari ognuno ha nello sgrigno,
Tanto credito egli ha. Sebben tu giuri
Per tutte l’are degli Dei nostrani
E forestier, così la pensa il mondo:
Che il povero dei fulmini e dei Numi
Si beffi; e i Numi non ne faccian caso.
Dirò del come dannogli la baja
Tutti quanti, se ha sudicio o sdrucito
Il mantello; o la toga infrittellata;
O una scarpa che ride; o se le toppe,
Messe pur dianzi a rabberciarla un poco,
Lascian vedere i punti dello spago?
Ahi! nulla di più duro ha l’infelice
caricamento di la:Page:Satire (Giovenale).djvu/162 in corso...
- ↑ L. Cecilio Metello, tre volte console; appiccatosi il fuoco al tempio di Vesta, si slanciò in mezzo alle fiamme per salvarne il Palladio.