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74 | lettere di fra paolo sarpi. |
suaso che questo servirebbe a far entrare l’Evangelio in Italia.
Dopo ch’è venuto qui certo avviso della deliberazione di Leopoldo di muover la guerra agli Stati, e del principio che ha dato scorrendo verso Nimega, io concludo che non possa quest’anno passar senza guerra, dove si mischi anco la Francia, la quale per nessun modo potrà abbandonare quegli Stati. Io non so già vedere come vi concorra la tregua con l’arciduca Alberto, stante la congiunzione ch’è fra loro arciduchi e con Spagna; e se con questa guerra la tregua si serbasse, io vedrei gran disavvantaggio per gli Stati, poichè sarebbero assaltati senza poter assaltare.
Quanto alle cose di qui, il papa s’è dichiarato di voler assistere alla Francia: ma tutto è simulazione per far meglio il fatto di Spagna; perchè, mostrandosi amico, manderà un cardinal legato che farà ogni male. A questo sarebbe necessario che la regina attendesse, per essere la via più facile di far il male. V.S. tenga per certo che la dichiarazione è fatta di consiglio dell’ambasciadore di Spagna.
La Repubblica è piena di sospetto contro Spagna per vederla senza contrappeso e per il disgusto del passo negato,1 e vorrebbe perciò la guerra. Il simile Parma, Mantova, piene di sospetto e corrispondenza: ma questo non si può fare senza Francia, Milano e Torino. Non restano gli ordini di far armata, ma procedono lentamente. Se adesso si tentasse guerra, senza dubbio tutta Italia sarebbe contro Spagna.2