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lettere di fra paolo sarpi. |
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orientale sarà ombrosa e illuminata l’occidentale. Allorchè il sole sarà giunto a mezzogiorno, tutta la cavità illuminerassi; e quando a tramonto, sarà per contro ombrosa l’occidentale, e la orientale lucida. E se tanto vedrà, perchè non conchiudere:— se mi verrà sugli occhi cosa a cui più da vicino non potrei accostarmi, senza bisogno del tatto, la dirò cava? — Vedonsi pure nella parte illuminata della luna certe rotondità, che se la luna è dalla parte d’occidente, appaiono in quella direzione più oscure e più chiare dalla parte d’oriente; e, per converso, decrescendo la luna dalla parte orientale, veggonsi le stesse rotondità in numero e grandezza: ma i lati orientali allora sono più oscuri e più luminosi gli occidentali, di guisa che sempre l’oscurezza volge al lato del sole. Nel plenilunio poi non si vedono, come quelle che sono in pari modo illustrate dovunque dal sole. Se ciò non denota quelle essere cavità, non ci resta più modo a conoscere per via della vista le cavità. Parlo ora del tatto. A rincontro parimente, se quello che dalla parte del sole nascente apparisce lucido e dall’opposta tenebroso, al tramonto del sole cangia tanto che il punto lucido si tramuti in oscuro, e viceversa, le sarà forza di riconoscere l’eminenza. Certe altre cose trovansi nella luna, ma in minor numero, che al crescere e decrescere suo appaiono identiche di postura, quantità e grandezza, cangiando di luce, e sempre più risplendendo la parte che avvicinasi al sole. Nel plenilunio poi non si vedono, essendo egualmente illuminate; perocchè il sole stando perpendicolare ad un monte, lo rischiara tutto egualmente da ogni banda. L’amico del quale V.S. dice aver fabbricato un