Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/46

38 lettere di fra paolo sarpi.

principi di Germania ad intendersi insieme, sono anco qua, e tenuti per certi.1 Nondimeno, ancora la maggior parte reputa che si debba venir a conclusione delle cose di Giuliers senza guerra; e questo perchè li Spagnuoli non vogliono, e gli altri Austriaci senza loro non possono implicarvisi; e sempre che una parte vuol cedere, l’altra è costretta a cessar dalla guerra.

Il cardinale Delfino2 è venuto a Venezia più per gli affari particolari di casa sua, che per altro. Ch’egli sia per muover parola in loro favore, V.S. non lo creda, perchè nè egli lo farebbe, nè alli Padri riuscirebbe in alcun conto. Dio guardi che entrasse in pensiero di confermare il loro bando, perchè questo sarebbe un metter in dubbio la ferma validità del già fatto; il quale è con tanta solennità e strettezza, che chi pensasse aggiungerne di maggiore, la diminuirebbe. Per ancora di loro non è stato parlato. Vero è che spesse volte hanno tentato di entrare nello stato di Urbino, e quel duca non ha consentito loro l’ingresso, se bene li ha onorati eccessivamente: nè di ciò allega altra causa, se non che li popoli suoi sono poveri, e non potrebbono sostener quella spesa.3 Il che non è falso, perchè quei popoli sono dei più poveri d’Italia; e se li Padri siano di molta o poca spesa, Vostra Signoria lo sa.4


  1. L’anteriore stampa legge: “per arti.„
  2. Veneziano, ed uno dei cardinali intervenuti al conclave nel quale fu eletto Leone XI. “In loro favore,„ due righe appresso, è da intendersi: in favore de’ Gesuiti, che non lasciavano di procacciare con ogni mezzo il loro ritorno a Venezia.
  3. Vedasi la nota 1 alla pag. 209 del tom I.
  4. Sono bene di poca spesa (tre buoni franchi al gior-