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402 | lettere di fra paolo sarpi. |
pentirsi. Io non sarò più lungo, ma risalutando V.S. per nome delli amici, le bacio la mano.
- Di Venezia, il 23 aprile 1613.
CCXL. — Al medesimo.1
Ricevo quella di V.S. dei 9 aprile, avendo scritto già a Lei sotto il 23 dell’istesso mese.2 Al presente gli occhi di tutti sono volti verso Piemonte, avendo il duca di Savoia assaltato il Monferrato, e preso in quello Alba, Trino e altri luoghetti poco forti. Gli assalti sono stati sprovvisti, senza che nissuno vi avesse pur pensiero; e dice il duca che il motivo non sia suo, ma del principe suo figliuolo, che tenendosi offeso dal Mantovano per averli promesso e non atteso diverse cose, ha voluto risentirsi con la guerra.
Per quello che sino al presente appare, gli Spa-
- ↑ È impressa nella raccolta precitata, a pag. 567, dove porta bensì la data del 1612. Ma in prova che debba riferirsi all’anno successivo, riportiamo testualmente quello che il Muratori scrive intorno agli avvenimenti a cui nella medesima si fa allusione, sotto l’anno 1613: “Il duca, principe di grande animo, nulla sbigottito per questo (cioè per la protezione assunta a pro de’ Gonzaghi dalla reggente di Francia), nel dì 20 o 22 di aprile, col principe di Piemonte e col principe Tommaso suoi figli, mosse l’armi sue contro il Monferrato. In poco tempo s’impadronì di Trino, e nel dì 25 la città d’Alba dal conte Guido di San Giorgio fu non solamente presa, ma anche saccheggiata, e il vescovo stesso maltrattato e fatto prigione. Così Diano e la terra di Moncalvo ed altri luoghi, fuorchè Casale, Pontestura, la rôcca d’esso Moncalvo e Nizza della Paglia, vennero in potere del duca.„
- ↑ Data della precedente Lettera. Vedi anche quella che segue.