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368 lettere di fra paolo sarpi.

di trattar poi nella dieta imperiale, che si dissolva quella di Hall. Del rimanente, l’Italia non ha altra cosa nuova, perchè la differenza tra Savoia e Mantova si risolverà in trattazione.

Le dirò ben di nuovo dei padri Gesuiti, che il loro valore s’è mostrato così grande in Costantinopoli, che hanno acquistato il patriarca greco in tal maniera, che non operava se non agli interessi loro. Onde la nazione greca, per non veder la confusione del loro rito, è stata forzata procurare appresso li Turchi che il patriarca fosse deposto; e così dal bascià è stato privato della dignità, e messo in luogo suo il patriarca d’Alessandria, il quale è di nazione Candiotto, persona erudita anco in lettere latine; onde il tentativo per loro fatto resta interrotto. Adesso trattano con esquisita sollecitudine di aver dai Turchi il luogo del Santo Sepolcro in Gerusalemme, quale da molto tempo è in mano de’ Cordelieri: per ottenerlo fanno grossissimi presenti, e promettono annui pagamenti. Se otterranno il disegno, ogni mediocre giudicio può congetturare la quantità dei danari che caveranno in tutti i regni, sotto pretesto di mandar quivi; e la comodità che averanno di formar Ravaillachi, di quelli che capiteranno là per devozione, con la occasione di memorie, antri, spelonche e altre tali cose, potendo imprimere in persone stanche dal viaggio e resignate tutto quello che vorranno, in luoghi dove saranno persuasi di veder miracoli. E chi sa che non vi sia anco disegno d’imbarcar qualche principe a lasciar il suo regno abbandonato? perchè da Ludovico IX1


  1. Il santo, che non una sola ma due diverse crociate