Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/368

360 lettere di fra paolo sarpi.

con Riformati. Ma noi siamo pur all’istesso, di veder morti solo a favore di Spagna.

Non vi è cosa di nuovo in Italia, che meriti di esser avvisata. S’intende che monsignor Richer scriva in difesa del suo libretto, e che l’opera sia sotto la la stampa: cosa che, se fosse vera, mi piacerebbe molto; e desidero sapere quello che ne sia, parendomi che se in Francia, tra Cattolici, si stampi quella dottrina, sia aperta un’ampla porta. Non è sempre da cercare che alla prima si faccia il più perfetto. È bene alcune volte imitare la natura, la quale incomincia dal rozzo, per pulirlo poi.1

Cresce quotidianamente l’odio del papa contro la Repubblica: però non se ne può sperar effetto, per le cause altre volte scritte. Mi par di vedere in questa nostra regione, sì come alcune volte d’estate, che le nuvole discendono sino a terra, che pur non piove: così ora la guerra. La vera causa è, perchè Spagna vuole prima disponer la materia, facendo partito in Venezia: al che si cammina a gran passi. Nè vi è rimedio, salvo che con rottura; ma non è veduto, perchè Dio non apre li occhi: sarà forse quando piacerà alla Maestà sua. La quale prego che doni a V.S. ogni sua grazia, e le bacio la mano, anco per nome del signor Molino e del padre Fulgenzio. Mi sarà caro sapere se del negozio di monsieur de Thou sarà riuscito cosa alcuna.

Di Venezia, il dì 4 decembre 1612.




  1. Questo buon canone gioverebbe di ricordare a certi impazienti politici del tempo nostro. Se non che, un’eccezione sarebbe da farsi. Cominciare dal rozzo, sta bene; ma dal barocco, dal guasto, da quello di cui promettavasi la fine, oh questa invero è un’altra cosa!