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lettere di fra paolo sarpi. 329

sarebbe fare qualche azione per la quale mettessero alle mani la Repubblica con i Turchi; ma le loro arti e il fine sono troppo scoperti, nè credo che riuscirà alcuno di questi disegni.

I disgusti del papa e della Repubblica vanno ingrossando sempre più, e temo che in fine sia per venirsi a rottura. I preti hanno scomunicato un capitano di mare, ma in secreto. Il vescovo di Cesena è chiamato per averlo detto, e un vice- capitano del patriarca di Aquileia imprigionato in luogo dove si tiene esser sovrano: cose che i preti non possono sopportare. Temo che in fine sarà guerra; ma come si farà per aiuto, non essendo re in Francia?1 Desidero che V.S. mi dica che cosa si possa sperare.

Intendo che in Parigi è stato imprigionato un curato, per essergli trovate alcune scritture. Ho gran curiosità di sapere che scritture erano quelle. Le cose di Germania, dopo la creazione dell’imperadore,2 riposano.

Dio faccia che sia per lungo tempo, sì come anco prego Dio che conservi la pace in cotesto regno, e doni a V.S. ogni felicità; alla quale restando dedicato, bacio umilmente la mano.

Di Venezia il dì 14 agosto 1612.




CCXVI. — A Giacomo Gillot.3


Ricevei le lettere di V.S. de’ 16 giugno: non feci risposta subito, ma ho indugiato fin qui per angu-


  1. Non essendovi re, ma regina, per la minorità di Luigi.
  2. Mathias era stato proclamato imperatore a dì 13 giugno.
  3. Stampata in latino, tra le Opere ec., tom. VI, pag. 19.