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320 lettere di fra paolo sarpi.

deliberato. Ho pensato spesso che avrei disturbato i suoi studi scrivendole; e però mi sono sempre astenuto, aspettando più opportuna occasione; ma ora sono costretto a farlo, per ringraziarla delle sue lettere del 30 d’aprile. E perch’Ella non pensi che noi siamo incuranti di quello che si scrive costà, sappia la S.V. che lessi le sue Epistole a Frontone e Perrone, e le serbo presso di me.1 Se m’invia un esemplare di quest’ultima, l’avrò più caro e perchè mi vien da Lei e perchè ha la sua soscrizione. Quel libretto farà molto bene a tanti dabben uomini che sbagliano senza avvertirlo; ma il personaggio a cui lo intitola, sebbene per più titoli rinomato, non ne caverà alcun giovamento, non potendosi a forza rimutare una persuasione.

Ho piacere che la S.V. s’apparecchi a scrivere contro il Baronio, e la esorto ad andare innanzi, quantunque non tenga esso per antagonista degno di Lei. Ho ruminato più volte in me stesso sul perchè sia salito in tanta stima presso molti, e senza alcun merito suo, per non dir colpa; non sapendo io scorgere in quella sì magnificata opera alcuna cagione di lode. Non c’è parte che non possa ribattersi, e con le armi stesse che quella ci somministra. Non c’è storico di grande o piccola levatura, cui egli non lodi spesso, e più spesso ancora non confuti. Mi passo delle citazioni false e tirate con gli argani, delle fastidiosissime lungaggini, de’ torti e insulsi


  1. Vedasi la nostra nota a pag. 256. Oltre alle sopraddette opere, la sacra Congregazione dell’Indice proibì, di questo autore, epistolas quotquot reperiri potuerunt; dal che si vede che il Casaubuono era eretico persino negli atti più ovvii e più naturali della vita; e che scrivendo, per esempio, alla sua serva, avrà sputato eresie!