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lettere di fra paolo sarpi. 303

ministrazione dell’impero vacante s’appartenga a lui. Caso che fosse eletto non papista, le pretensioni potrebbono esser poste in...1 Ma Dio soprastà a tutte le cose, e sì come vuole esser pregato con gli affetti umani, così vuole esaudire secondo i consigli divini.

Ebbi già un’altra delle Lettere apologetiche del padre Solier. Mi piace averne due, ora che intendo il tentativo di sopprimerla; e veramente, se i Gesuiti si vergognano, gli scuso, perchè ve n’è gran ragione. Ho veduto l’arringa del rettore dell’Università, e, conforme al giudicio di V.S., giudicatola bella di parole e di effetti. Indovino i rispetti pei quali monsignor Servili differisce di pubblicar la sua, la quale se verrà tardo, sarà più lungo tempo desiderata.

Rendo molte grazie a V.S. per gli avvisi che mi dà nell’ultima, la quale è dei 15, e mi conformo al giudicio suo, che non si può evitare il castigo meritato. Però i castighi paterni sono anco da desiderare, causando in fine correzione: ben debbe dispiacer la causa, che sono i nostri mancamenti.

È partito il signor Gussoni, e dopo questa, le altre verranno a V.S. per sua mano. Quando il signor Barbarigo sarà qui, terremo qualche volta ragionamento di lei con il padre Fulgenzio e il signor Molino, che le baciano la mano.

Per la passata le diedi avviso delle cose fatte qui verso i Gesuiti, che credo non dispiacerà averlo inteso. Da Roma non vi è cosa di momento, se non uffici che fa il pontefice acciò la casa d’Austria


  1. Lacuna della prima stampa.