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lettere di fra paolo sarpi. 301

regno di Spagna; e poichè le manca l’età conveniente, supplicano il papa acciocchè a questa supplisca con la sua autorità e ratifichi la renunzia. Ella vegga se questo chiamasi un dispensare sul gius naturale. Amerei sapere se il Richer incontri qualche pericolo pel suo libretto, e sia protetto dalla curia del Parlamento. Quell’opuscolo è talmente desiderato da molti, che son forzato a rinnovar la molestia del chiederle un altro esemplare.




CCVI. — Al signor De l’Isle Groslot.1


È avvenuto a me l’istesso che a V.S., d’aver ricevuto tre lettere, tutte in un tempo. Io non ho mancato di scriverle per ogni corriero, e non sono per mancare, eccettuati i casi d’impossibilità. E se bene V.S. sarà assente per la causa che mi dice, continuerò tuttavia con speranza, che se le lettere non le perverranno in mano così presto come se Ella fosse ferma in un luogo, saranno però salve.

La prima sua è delli 15 febbraro, accompagnata dall’Apologia di Richéome, che mi è stata gratissima pel disegno che ho di servirmene in qualche nostro affare; e ne rendo a V.S. le debite grazie, restando però con obbligo di contraccambiar la sua cortesia in cosa che io possa giudicar doverle esser grata. La seconda sua è delli 29 febbraro, insieme con l’istoria del degnissimo consiglio tenuto in casa del cardinale, dal quale non si possono aspettare altri frutti per verificare la scrittura divi-


  1. Edita nella raccolta di Ginevra, pag. 464.