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lettere di fra paolo sarpi. 293

ma vedendo qualche altra azione poco generosa, conviene temer di tutto. Il Plaidoyer di Martilliers1 è una eloquente e soda scrittura, e conclude molto bene. Avrei voluto che siccome egli ha parlato solo a fine di difendere l’Università, e però non ha passato la materia dell’instruzione della gioventù, avesse avuto fine più generale; cioè di mostrare il danno che il mondo riceve da quella società per tutte le loro azioni: ma chi sa che un giorno quel valente gentiluomo non abbia occasione di farlo.2

Già avevo veduta la giustificazione di Solier, con la censura della Sorbona, e il discorso di quello che è passato a Troia, con un altro bel successo di Tolosa; e non posso negare a V.S. di esser restato senza nissuna maraviglia leggendo quello che ha scritto Solier, perchè avendo veduto altre cose molto più esorbitanti che ci passano per le mani quotidianamente qui in Italia, non posso se non dire che quelle non sono considerabili. Mi fa temere qualche male il vedere che li Riformati siano così mal trattati dalla regina, e tanto più, attesa la differenza di Boullion e Desdiguières con gli altri. Io prego Dio, che per sua bontà prevenga la cattiva volontà degli uomini.

Stupisco come li principi hanno sopportato il matrimonio trattato senza di loro. Se il re fosse maggiore, non lo avrebbe fatto da sè?3


  1. Vedi la nota 2 a pag. 285.
  2. Vedi la pag. 285 e nota 2.
  3. Luigi III, che allora non aveva compiti i dodici anni, si sposò nel 1615 ad Anna d’Austria, infanta di Spagna; matrimonio, per quanto ce ne ricordi l’aver letto, abbastanza infelice, perchè il re era preso d’amore per altra donna.