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278 lettere di fra paolo sarpi.

esercitano il loro ufficio più sicuramente che nella stessa città di Roma. Laddove quello ch’io aspetto non sia voluminoso, meglio sarà il mandarmelo per la via di Torino, se non compiuto, almeno in più volte; o se sarà diretto a Francfort, gioverà non ai librai, ma bensì consegnarlo a mercanti. Se la S.V. vuole onorarmi di questo picciol dono letterario, io le darò il nome del mercaute di Francfort, al quale dovrebb’essere consegnato il fascicolo da spedirsi.

Perchè colpito da una cotal leggiera debolezza della mano, per meno affaticarla, e per risparmiare a Lei la molestia di legger caratteri troppo confusi, mi sono valso dell’altra ch’Ella vedrà. Resta che voglia perdonarmi questa prolissa e inetta lettera, e che secondo l’usato continui ad amare il suo sincero estimatore. Stia sana.

Di Venezia, li 14 febbraio 1612.

Se le piacerà di mandarmi qualche cosa pe’ librai di Parigi che nella prossima quaresima andranno a Francfort, mi sarà recapitato semprechè ne sia fatta consegna in detta città a Geremia Boudewin, colla direzione a Carlo Baldassari, della cui mano è l’appuntino qui accluso.




CXCVIII. — Al signor De l’Isle Groslot.1


Sì come sentii sommo dispiacere per la nuova dell’indisposizione di V.S., così mi son rallegrato molto vedendo la sua delli 16 gennaio; e particolar-


  1. Dalla Raccolta di Ginevra ec., pag. 441.