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262 | lettere di fra paolo sarpi. |
legata stampa, che credo le darà un poco di trattenimento; e qui facendo fine, le bacio la mano.
Aspetto le particolarità dell’espulsione degli ambasciatori del duca di Savoia; e subito che le riceverò, le farò sapere a V.S.; e se potrò, gliene manderò copia intiera, perchè senza dubbio vi saranno ragioni curiose. Quel duca di tempo in tempo riceve qualche staffilata, e benchè sia picciolo di corpo,1 ad ogni modo ha cuore capace di ricevere il tutto con gran costanza d’animo. Temo però che nella fine darà in qualche scoppio; onde chi ha da fare vi pensi.
- Di Venezia, li 20 decembre 1611.
CXCIII. — Al medesimo.2
Ho appunto giudicato, sì come V.S., mi scrive per la sua delli 7 del passato, ch’Ella nel tempo del dispaccio precedente si trovasse assente: allora non restai di scriverle, e credo che avrà ricevuto la mia. Al presente non avendo cosa nuova, questa mia seguirà solo di passo in passo quella di V.S.; la quale m’ha apportato sollevamento grande col narrarmi la unione delle Chiese, e maggiormente quando mi dice che non potrà seguire il matri-
- ↑ “Era di corporatura anzi piccola che grande, e alquanto rachitica; onde fa volgarmente chiamato Carlo il gobbo. Gli occhi e la faccia tutta mostravano una vivacità, una perspicacia d’ingegno, una vastità di mente superiore e singolarissima.„ Denina. — “Nel suo piccolo e curvo corpo alloggiava un cuor grande, un valore non inferiore a quello de’ maggiori eroi.„ Muratori.
- ↑ Edita come sopra, pag. 431.