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lettere di fra paolo sarpi. 261

il cardinale di Nazareth1 e il cardinale Lanfranco,2 ambiduoi portati dal pontefice da basso stato a quel grado; Lanfranco segretario, e Nazareth datario. Lanfranco è morto, con opinione d’alcuni, che non per mancamento, ma più tosto per abbondanza di medicina italiana. Però Nazareth entrato in disgrazia e licenziato, Borghese è fatto segretario del pontefice. Cosa insolita, e argomento che non vi è di chi fidarsi.

Gli Spagnuoli continuano le loro opposizioni nella materia beneficiale, restando molto ambiguo quello che ne debba seguitare. V. S. avrà inteso la licenza o espulsione data dal re di Spagna alli ambasciatori di Savoia, ordinario e straordinario. Questi speculativi di qui non sanno intendere se sia cosa seria o giocosa.

La settimana passata, monsignor di Léon, ambasciatore di cotesta maestà, si presentò al principe, e ragionò molto appositamente. Io, come nudo della cognizione di quel personaggio, aspetto di crederne secondo l’informazione di V.S.; dalla quale ancora desidero aver quattro righe da dover riferire al signor Gussoni, il quale partirà al principio di quadragesima per Torino, acciocchè possiamo dar buon ordine a continuar la nostra comunicazione. E perchè la presente è breve, io l’allungherò con l’al


  1. Michel Angelo Tonti, da Rimini.
  2. Lanfranco Margotti, parmigiano; “di genitori (scrive Lorenzo Cardella) così miserabili e oscuri, de’ quali, non che aversene accertate notizie, se ne ignora per fino il nome.„ Dovè la sua fortuna alla sua straordinaria abilità nell’arte del Segretario, nella quale, a malgrado della scarsa letteratura, parve non avere chi lo pareggiasse. Morì nel 1611, di soli cinquantatrè anni.