Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/243


lettere di fra paolo sarpi. 235


Li dirò anco appresso, per mio interesse, che mi sento con molto danno privato della comunicazione di monsieur l’Eschassier; il quale io stimo, e dico liberamente, che dalle sue lettere ho tratto molto frutto. Io la vorrei tornar in piedi per mezzo di V.S.; ma la cosa sarebbe lunga se le mie lettere avessero da capitare prima costì. Se quel gentiluomo ch’è mediatore di far passare lettere tra Lei e Barbarigo, potesse far insieme passar qualche mia ad esso signor l’Eschassier, e scambievolmente qualche sua a me, lo riceverei in molta grazia e beneficio: e di questo, sì come anco della precedente proposta, ne aspetterò risposta; che sarà il fine di questa. Con che le bacio la mano, insieme con il signor Molino e padre M. Fulgenzio.

Di Venezia, li 13 settembre 1611.




CLXXXIV. — Al medesimo.1


Incomincerò a rispondere a quella di V.S. delli 25 agosto dall’ultima particola, che tocca la continuazione della nostra corrispondenza, con dirle che nissuna cosa maggiormente desidero: per il che vi ho pensato assai, e puntualmente ho ricevuto l’occasione rappresentatami, della quale ho scritto a V.S. per il corriere di oggi 15. Attenderò la sua risposta; la quale se sarà in approvazione del mio pensiero, avremo stabilito questo punto per qualche anno, se non ci nascesse per prudenza divina una maggiore opportunità: la quale mi pare vedere approssimarsi,


  1. Dalla raccolta come sopra, pag. 399.