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224 lettere di fra paolo sarpi.

Stato: non si quieterà fin che non vede guerra. Bensì teme Spagna, e per tanto non ardisce intraprendere cosa alcuna.

È bene certo che Matthias non finge contro l’imperatore: però s’intende con Roma e Spagna. Non manterrà la fede a’ Confessionisti, se non quanto sarà sforzato, con animo d’interpretare, se potrà. Si regge totalmente col consiglio del vescovo di Vienna, e non spera esser imperatore se non per Roma. Non conviene giudicare che anco Leopoldo sia favorito da loro, che sono buoni maestri e sanno trattenere ambiduoi. Spagna pensa di mandar il secondogenito per educare in Germania, per fare qualche cosa quando sarà in età. Il papa neglige ogni cosa.

La prego dare queste nuove a monsieur Du Plessis. In Roma, essendo fuori della città il cardinale di Gioiosa, si salvò nel suo palazzo un pover uomo perseguitato per debiti da duoi sbirri solamente, e fu difeso da alcuni staffieri del cardinale. Per questo essendo nato rumore, molti gentiluomini francesi si ritirarono là per vedere che cosa era. Frattanto il papa diede ordine al governatore di prender tutti quelli che ritrovava nel suddetto palazzo: il quale andò in persona, con numero grande di sbirri, che gettata in terra una porta di dietro del palazzo, entrarono gridando Viva Spagna, non so per qual pazzia; presero molti gentiluomi che erano là, in particolare un nipote del cardinale du Perron; che furono tenuti in prigione quella notte, ed esaminati, e la mattina liberati, eccetto li colpevoli. Il cardinale di Gioiosa, avvisato, entrò in Roma la mattina, e diede ordine alle cose sue; e senza