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212 lettere di fra paolo sarpi.

impedire che non nasca qualche sedizione causata da tali infamazioni, la quale faccia la querela universale. Pure, la divina Provvidenza soprastà a tutti i disegni umani.

Il duca di Savoia ha pur disarmato, nè a Torino si tratta altro se non sopra il tumulto che nacque dalla falsa nuova che il duca fosse ucciso;1 della quale non potendosi penetrare in modo alcuno nè l’autore ne l’occasione, aggiunto anco che l’istesso tumulto è successo in altri luoghi del Piemonte, e in tutti contra Francesi,2 fa star molto dubbi li speculativi, se questa sia cosa che debbi portar seco conseguenza.

Le nuove di Germania sono piene di tanta confusione, che non è possibile far giudicio dell’esito,


  1. “Avvenne... uno strano accidente in Torino nel dì 6 di giugno. Non si sa da chi fu sparsa voce che al Duca era stata tolta la vita dai Franzesi nel parco. Di più non vi volle perchè il popolo di quella città, amantissimo del suo sovrano, eccitasse un fiero tumulto, gridando ad alte voci: Ammazza, ammazza i Franzesi. Prese l’armi, tutti andarono a caccia d’essi Franzesi, i quali udito il gran rumore, chi qua chi là corsero, a rintanarsi. Era sul mezzodì, e il duca, dopo data una lunga udienza, s’era coricato sul letto e avea preso sonno. Svegliato da’ suoi cortigiani e informato di quel disordine, corse tosto al balcone della Gallería per farsi vedere. Raffigurato che fu dal popolo, si convertirono gli sdegni in lietissime acclamazioni; ed essendosi cresciuta la folla alla piazza, il duca uscì in persona a meglio consolar gli occhi de’ suoi buoni sudditi, e si quetò tutta la sollevazione.„ Muratori, Annal. d’Ital. an. 1611.
  2. Applicando la regola fiscale del cui bono non pare da dubitarsi che l’occasione di quel tumulto fosse falsamente e con arte fatta nascere dagli Spagnuoli, e dai loro alleati i Gesuiti, a cui molto stava a cuore e tornava utile di turbare e rompere l’amicizia che allora passava tra Francia e Savoia.