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210 | lettere di fra paolo sarpi. |
settimana. In questo solo tengo bene con V.S., che, in qualunque modo succedino, non passeranno con gusto della corte. Mattias è coronato,1 non sapendosi però s’egli governerà, o pur l’imperatore, o nè l’uno nè l’altro; e gli Spagnuoli si trovano ben impediti, e in fine forse non averanno fatto piacere a nessuno.
La nuova che nel collegio de’ Gesuiti di Praga fossero state trovate arme in buona quantità, venne in questa città ancora; e io fui curioso di saperne il vero, e ne scrissi all’ambasciatore della Repubblica; dal quale ebbi risposta che non era vero. Così la fama qualche volta inganna. Fu ben vero che li Gesuiti furono salvati dagli principali de’ Protestanti, che s’adoperarono più di tutti a difesa della città: cosa che mi fa stupire di maraviglia.
Io ho letto tutto il trattato mandatomi da V.S., e non posso se non lodar intieramente la dottrina, essendo di punto in punto quella degli scritti nostri. Il signor Molino e padre M. Fulgenzio rendono infiniti saluti a V.S., e io le bacio la mano.
Il papa pretende che sia sua una città di questo stato chiamata Ceneda;2 e perchè sempre è stata
- ↑ L’ambizioso principe Mathias, essendo già riconosciuto, re d’Ungheria, fu coronato, con solennità grande, re di Boemia in Praga, il dì 23 maggio di quello stesso anno.
- ↑ Sopra questa già molto antica e famigerata controversia, di cui c’informa lungamente il Griselini, aveva scritta il Sarpi una dottissima Allegazione, che il biografo sopra citato dice essere rimasta inedita. Vedi Memorie aneddote, pag. 123. Ma alla fine del tomo VI delle Opere dell’autor nostro, dell’edizione di Helmstat o di Verona spesso ricordata, ci è dato altresì di leggere una scrittura che porta il titolo di Trattato circa le ragioni di Ceneda.