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204 lettere di fra paolo sarpi.

per cosa vera, che a persona che si doleva dei moti e confusioni di Germania, egli rispose con allegrezza, che le cose di là sarebbono terminate in bene, e che per certo la guerra sarebbe in Francia. Io non posso dire a V.S. se vi fosse discorso più particolare, perchè la persona con che il papa ebbe tal ragionamento, ha scritto questo, e non più oltre. Tengo bene, che se V.S. ricercherà, troverà esser vero che il Nunzio ha offerto alla regina aiuto del papa e di Spagna, volendo far guerra agli Ugonotti.

Del francese preso in Roma in abito di gesuita, non si sa quello che sia successo dopo che fu posto in prigione. Mi dispiace grandemente la ritirata di monsieur di Thou, ma scorgo insieme qualche gran mal futuro al gregge, che resterà senza guardia. Potrebbe essere che esso Thou avesse ancora le memorie di che V.S. mi parla, per via d’Inghilterra; ma non voglio prometter niente, acciò non m’avvenga d’ingannarmi, come per il passato. Ma se elle sono in quel luogo, se piacerà a Dio, trapasseranno anco costà.

Aspetto con molto desiderio qualche frutto dell’assemblea dei Riformati: e con questo farò fine. Le dirò ancora, se bene gli ho dato troppo lungo tedio, intorno la cifra che le mandai per la precedente, che quando vi fosse qualche speciale parola la quale potesse dare cognizione di che negozio si parla, quella si potrà mettere in cifra della nostra presente; come, in occasione di qualche particolare, quando il nome di papa, ovvero Gesuiti, o Villeroy, o altrettale, fosse per scoprire alcuna cosa: e se il nome non fosse nella cifra, e restasse pericolo di scoprimento, si potrà mettere un nuovo carattere... Le rendo mille saluti per