Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/204

196 lettere di fra paolo sarpi.

darò conto d’aver ricevuto quello di monsieur Vignier, il quale in una materia poco fertile si dimostra molto buon artefice.1 Io ho ricevuto la correzione del Poema, ma la prosa non cede di niente; anzi, secondo il mio gusto, gli è come ornamento necessario.

Io non so perchè li padri Gesuiti mandino in tante forme attorno quella loro difesa contra l’Anti-Cottone, se questo non è perchè, secondo il loro uso, vogliano negare quello che parerà a loro: ma qui vien aspettata la replica. È stata qui veduta la copia della lettera scritta per nome di Sully alla regina,2 così abbondante di belli e vivi concetti, come di milioni, se non sono di maravedis.3 L’assedio di Genova è andato in fumo, come anco veniva creduto da tutti gli uomini prudenti che dovesse succedere. Le dico ben per cosa vera, che avendo il duca dimandato aiutò al papa per quella impresa, riportò per risposta parole generali e inconcludenti, con un consiglio in fine, ch’era impresa da differir a tempo più opportuno: e di questo V.S. non dubiti, nè meno lo ascriva a carità. Ma per attendere a Germania, disse il papa, che sperava di Germania molte cose. Ma in Francia sarà la guerra: così, certamente, esso e li Gesuiti trattano. La settimana passata, in Roma, è stato preso un francese vestito da gesuita,


  1. Oltre all’opera accennata nella nota 1 a pag. 77, Niccolò Vignier diede a luce più altre scritture di controversia ed ascetiche.
  2. In quei giorni Sully non aveva per anche rinunziato le sue cariche, ma nulla fa credere che una tal lettera fosse scritta da lui medesimo.
  3. La più vile tra le monete aventi corso in Ispagna, e che dicesi equivalere ad uno de’ nostri antichi quattrini.