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184 lettere di fra paolo sarpi.

sudditi di un milione di fiorini, e consulta con quelli del suo sangue quello che debba fare. La differenza tra i palatini per l’amministrazione dell’elettorato, sebbene non pare che voglia partorir guerra, almeno impedirà concordia. Già Neumburgo ha mandato in istampa un giusto volume delle sue ragioni: per il che si può dubitare che la lega di Halla possa svanire, essendo senza capo e con membra divise. Il papa ha pagati ventiquattromila fiorini alla lega cattolica, e sta con disposizione che disarmino, così pel desiderio che ha di pace, affinchè qualche scintilla di quell’incendio non saltasse in Italia, come anco per timore di non essere importunato per contribuir maggior somma.

Scrissi a V.S., per lo spaccio passato, la morte repentina successa in Roma del già arcidiacono di Venezia. Allo scritto aggiungo, che quel giorno, delli 25, fu invitato a desinare da Marcantonio Tani, cameriere intimo del pontefice, col quale anco desinò molto allegramente; e la notte seguente, successe la sua morte in poche ore, avendo egli evacuato circa quaranta volte l’umore, il sangue e l’anima.

Io credo che all’arrivo di questa il signor ambasciador Foscarini sarà sulla partita; onde sarà necessario di trovare qualche via di continuare la nostra comunicazione. Io me n’ingegnerò: non so se mi riuscirà il desiderio ec. Prego Dio Nostro Signore che le doni ogni prosperità, e le bacio le mani.

Di Venezia, il 21 dicembre 1610.