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lettere di fra paolo sarpi. 139


Ricevono bene essi ancora alle volte qualche disgusto, ma ne dànno anco. Io resto bene con gran maraviglia della petulanzia con la quale procedono costì, e che abbino tanti favori; e sopra tutto resto attonito, che siano favoriti da monsieur di ***. Bisogna che vi sia qualche gran ragione occulta, perchè della bontà dell’uomo non posso dubitare. Lo scrivere contra di loro, sarebbe scribere in eos qui possunt proscribere. Il Padre lo desidera, ma li conviene usar molta cauzione, quando la meretrice procede con la Repubblica con lusinghe, siccome al presente. Se piacerà a Dio che si smascheri, e questa e qualch’altra cosa potrebbe esser fatta.

Io ho ricevuto diverse buone istruzioni da V.S. sopra i buoni governi di quella Società; e in particolare il Misterio, che per questo corriere mi manda: di che la ringrazio, nè per questo refreno l’ardire di pregarla ancora di maggiori cose. Quanto a quello De modo agendi, aspetto che il signor Foscarini sia in Inghilterra. Desidererei aver un esemplare dell’Apologia del padre Ludovico Richéome1 in francese, non in latino. Quando, senza suo incomodo, V.S. potesse provvedermene una e darla al signor Agostino Dolce, lo riceverei a favore.

Intorno alla Camera della meditazione, noi in Italia non ne abbiamo contezza, perchè i cervelli italiani non sono soggetti ad esser persuasi di mettersi in pericolo. Però quella droga non ha spaccio qui, ma un’altra; la quale è molto stimata ed è ragione dell’utile, con la quale guadagnano tutti quelli, che li seguitano; e noi osserviamo che li maggiori


  1. Altro fra i controversisti gesuiti di quel secolo, affogato nelle controversie.