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lettere di fra paolo sarpi. 119

mandar Filiberto, secondogenito suo, in Spagna per trattar accordo col re, così consigliato anco da Billon; non però per mare, ma per la via di Francia.

Il papa fa ogni cosa acciò non sia guerra in Italia. La Repubblica ha provveduto soldati per difesa, con l’intenzione, se le genti de’ Spagnuoli muovino,1 di muovere anch’essi le loro genti: il che è da credere che quelli non faranno, sì per mancamento di capitano, come per mancamento de’ danari, senza quali non si può muover esercito.

Del duca di Parma non fu vero niente, che si pensasse darli cura delle genti. Non è verisimile che si faccia nella sua persona, nè di altro italiano. Qui li dirò per incidente, che al suddetto duca è nato un figlio maschio la settimana passata, con poco piacere del papa e de’ preti, che mirano a quello Stato.

Ora tornando all’apparecchio delle arme, io credo che vedendo il re di Francia, e tenendosi che dovesse potentemente assaltare il ducato di Milano, il consiglio de’ Spagnuoli fu provvedersi leggermente, e quanto bastava per sola difesa; affinchè gl’Italiani, veduta la Francia potente e senza opposizione, ingelositi, s’unissero con loro. Ma, morto il re, pensarono d’accrescer quelle provvisioni per metter timore al duca di Savoia, e ridurlo a gettarsi loro in braccio: ma restando il duca costante,2 essi si sono armati maggiormente, pur


  1. Nella prima edizione si legge: con l’intenzione se le genti de’ Spagnuoli muovino le loro genti; e dopo queste parole un asterisco, seguendo poi subito sì per mancamento. Abbiamo raddrizzate le parole che ci parvero invertite, e supplito la lacuna evidente e per altri già indicata, nel modo che più ci parve opportuno.
  2. Benedetto, anche con tutti i suoi difetti, quel duca,