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lettere di fra paolo sarpi. | 101 |
quale conteneva diversi articoli contro la dottrina cattolica romana: in particolare, che san Pietro non era sopra gli altri Apostoli; che il papa non è capo della Chiesa; che non può comandare alcuna cosa oltre le comandate da Cristo; che il Concilio di Trento fu nè generale nè legittimo; che nella Chiesa romana vi sono molte eresie; e altre tali cose in buon numero.1
A queste imputazioni egli rispose: quanto alli libri, di non sapere che fossero proibiti; quanto alli commerci di lettere, che quelle persone a chi scriveva e da chi riceveva lettere, non erano denunciate; quanto alle scritture di sua mano, che quelle erano imperfette, e non v’era l’opinione sua, ma erano solo memorie per voler far considerazioni sopra quelle materie. Delle quali risposte non satisfacendosi l’ufficio, determinarono di venir contro di lui alla tortura: il che intimatogli, egli rispose che non era soggetto da sopportar tortura; ma che facessero quel che piacería loro, che si rimetteva alla loro misericordia.
Il giorno 4 di luglio, fu condotto in chiesa di San Pietro, dove era indicibile numero di persone;
- ↑ Un uomo accusato di cose tali, ne’ paesi di cui parlasi, in ispecie se uomo odiato e non ricco (perchè dei ricchi non cercasi dal tribunale il sangue, ma altro), è un uomo perduto. Pazienza, se in poco se ne spacciassero, come co’ suoi nemici facea per lo più la repubblica di Venezia; ma prima ch’egli muoia, sopportar dovrà eziandio una lunga serie di morali e fisici tormenti. E ciò, per convertirne lo spirito a ciò ch’essi chiamano la verità; non volendo qui abusare dei santi nomi, dei quali essi abusano. Saremmo, in vero, curiosi d’udire ciò che i noti apologisti addur saprebbero a difesa delle tante nefandezze che si rendono evidenti per questo racconto.