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98 lettere di fra paolo sarpi.


Io so d’essere stato qualche volta senza scriverli, riputando ch’ella fosse indisposta o assente, quando non ricevevo sue lettere: però sempre ho tralasciato lo scrivere con dispiacere, essendomi gratissima la communicazione con V.S., dalla quale ricevo sincera e soda cognizione delle cose che passano; le quali, per la congiunzione che hanno con le nostre, mi è grandissimo giovamento l’averne real certezza. Oltre ch’è grandissimo il gusto che ricevo dal parlare con esso lei per questo mezzo, poichè non posso presenzialmente; e per tanto, sto molto in pena di quel che potremo fare dopo la partita del signor Foscarini. Nel viaggio di Torino a qui, le lettere sarebbero molto sicure per mezzo di quell’ambasciatore. Il punto sta come assicurarle sino a quella città, e da quella sino a V.S. Quel signore1 è molto desideroso di aver particolare communicazione con Lei, avendo concepito gran stima del suo valore per qualche discorso delli suoi che io li ho comunicato; ed è degno, per le sue rare virtù, di esser amato da V.S. Le dirò in una sola parola, ch’egli è delle più tranquille anime che abbia non solo Venezia, ma forse Italia; prudentissimo nel maneggio degli affari suoi, alieni e pubblici, ma insieme sincero, reale amico e di piacevolissima natura: cose che appresso di noi si vedono poche volte congiunte. Son sicuro che, se piacerà a V.S. far risposta alla sua lettera, lo riceverà per gran favore; e volendo scriverli qualche cosa in confidenza, potrà usar la mia cifra, che a questo effetto le sarà comunicata. Il suo nome


  1. Il Barbarigo, già dipinto coi colori medesimi anche nella Lettera CXLIV.