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34 lettere di fra paolo sarpi.

XII. — Al Serenissimo Doge.1


Le beneficenze dei principi verso i suoi servitori per lo più superano i meriti di chi le riceve, e sono


  1. Inedita: come sopra. Con questa Lettera, il Sarpi ringrazia il principe de’ nuovi benefizi conferitigli, e delle cure che si addimostravano per la sua personale sicurezza; come addimostrasi per la seguente parte o deliberazione presa in Consiglio, che qui ci giova di riportare:

    “1606, a 28 settembre.

    “Continuando il reverendo padre Maestro Paolo da Venezia, dell’ordine de’ Servi, a prestare alla Signoria nostra con singolar valore quell’ottimo servizio che è molto ben conosciuto, potendosi dire, ch’egli fra tutti con le sue scritture, piene di profonda dottrina, sostenti con realissimi fondamenti le potentissime e validissime ragioni nostre nella causa che ha al presente la Repubblica con la corte di Roma, anteponendo il servizio e la soddisfazione nostra a qual si voglia suo particolar e importante rispetto; è cosa molto giusta e ragionevole, e degna dell’ordinaria munificenzia di questo Consiglio, il darli modo con che possa assicurare la sua vita da ogni pericolo che gli potesse soprastare, e sovvenire insieme alli suoi bisogni; benchè egli non ne faccia alcuna instanza, ma che più tosto si mostri alieno da qual si voglia recognizione che si abbia intenzione di usargli: tale è la sua modestia, e così grande il desiderio che ha di far conoscere che nessuna pretensione di premio, ma la sola devozione sua verso la Repubblica nostra, e la giustizia della causa, lo moveno ad adoperarsi con tanto studio e con tante fatiche alli servizi nostri. Però

    “L’anderà parte, che al stipendio che, a’ 28 del mese di gennaro prossimamente passato, fu assignato al sopradetto reverendo Maestro Paolo da Venezia de’ ducati ducento all’anno, siano acresciuti altri ducati ducento, sì che nell’avvenire abbia ducati quattro cento all’anno, acciò che restando consolato per questa spontanea e benigna dimostrazione pubblica, con maggior ardore abbia a continuare nel suo buono e devoto servizio, e possa con questo