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24 | lettere di fra paolo sarpi. |
dominio, diranno di farlo giustamente; e seco loro dolendosene il papa, come al certo si dorrà, subito risponderanno che non ci tengono per interdetti, perchè si ha interposto l’appellazione: e così la contesa sarà attaccata con altri ancora. Che se non si appella, non restaci se non di contrastare con manifesti: lo che certamente non ha da tralasciarsi, ma ancora da non usarsi solo. Ardisco dire che, non appellando, la Francia e la Germania si rideranno del timor nostro, e forse ci riputeranno di poca coscienza, per esserci contentati di operare di fatto. Bisogna quindi fare un manifesto per dichiarar il motivo di non essere appellato. Quando in esso si oserà dire il vero, cioè di essersene astenuti per timore della scomunica della bolla In cœna Domini, si farà maravigliare il mondo come si tema questa, e non l’altra fulminata nel monitorio; essendo pur quella del monitorio senza esclusione, laddove nella bolla vi son ragioni per dimostrarsi non compresi. Se si appella, ognuno sentirà secondo il suo senso. Ai Francesi e Tedeschi piacerà che si tenga la loro opinione della superiorità del Concilio. Non lo biasimeranno gl’Inglesi che van dicendo, essere necessario un Concilio per decidere la materia de Auxiliis: e chi sa che così non dicano per venire con tal pretesto a fare un Concilio? Ma passerei troppo avanti se di tutti, riguardo a ciò, volessi discorrere.
Restami di portar le ragioni per le quali si dimostra la superiorità del Concilio. Il primo di tutti si fece vivendo san Pietro, i di cui atti sono registrati da san Luca. Essendo nata controversia se i fedeli obbligati fossero ad osservare le leggi di Mosè, fu determinato di fare sopra di ciò un Concilio in