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lettere di fra paolo sarpi. | 327 |
mandato dalla grazia di monsieur Gillot. Io direi che fosse opera degna di stima, quando non fossi interessato per aver difesa la medesima opinione. L’Apologia regia io l’ho già veduta. La Tortura Torti l’avrò fra otto giorni; di modo che non è necessario, che V. S. prenda incomodo per farmi capitar nessuno di questi tre libri.
Qui abbiamo non solo avuto la nuova, ma veduto i capitoli del nuovo collegio instituito in Inghilterra; preparazione di nobili agenti, non mancando materia; perchè mossi da buoni fini, potranno produrre degnissime opere. S’intende che saranno tredici teologi, e due istorici. Questi ultimi potranno attendere a Baronio. Fra tanto non è da credere che gli altri sieno oziosi.1
Pareva che chi governa costì, avesse intenzione di sopire le discordie; ma il deputare due Gesuiti che leggano le Controversie, non cammina a questa via. Altre volte vi era in Roma una tale cattedra, la quale fu anco empiuta da Bellarmino; poi, avuta miglior considerazione, convennero di levarla, ordinando che si leggesse tutto il corso, e le Controversie si trattassero a’ suoi luoghi. Ma quel padre Frontone,2 quanto più si mostra alieno dal procedere comune di società, tanto più si può credere che usi la virtuosa loro equivocazione. All’italiana si dice, che non è terreno d’andarci scalzo.
Per ancora non si è veduto alcuna cosa scritta
- ↑ Può rivedersi alla pag. 315.
- ↑ Il gesuita Frontone di Duceo, nativo di Bordeaux, pubblicò edizioni delle opere di Niceforo e di San Gio. Grisostomo, ed una ne scrisse in tre volumi contro il celebre teologante ugonotto Duplessis Mornay.