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232 lettere di fra paolo sarpi.

tutti desiderano, e pace a questo Stato: ch’è quanto posso fare come buon cristiano. E qui di nuovo faccio fine col pregarla della continuazione del suo affetto.

Di Venezia, il 10 maggio 1609.




LXVIII. — A Filippo Duplessis Mornay.1


Ora, dacchè i popoli del Belgio hanno stabilita la tregua, sarebbe di comune vantaggio che tra essi e i Veneti si facesse quasi una conoscenza; indi un accordo; da questo forse l’alleanza; e dal tutto insieme alcuna cosa da tornare a pro della Religione riformata. L’occasione sarebbe in pronto, se quelli volessero qua mandare un legato per dar notizia della tregua: per questo i Veneti invierebbero un altro legato a fine di congratularsi: il rimanente verrebbe in conseguenza. Da piccoli principii i gran successi hanno origine. E se il medesimo si facesse dal principe di Brandeburgo, per ciò che spetta al ducato di Cleves, sarebbe a Lei gran merito l’aver ciò promosso o aiutato, e da tornare a gloria di Dio. Di queste cose ho trattato anche in altre lettere.

La grazia di Dio signor nostro, sia sempre sopra la S.V., degna di altissima venerazione.

12 maggio, 1609.




  1. Si veda la nota posta a pag. 48. Questa lettera, scritta in latino, non ha data di luogo, e porta l’indicazione: De Padre Paolo a M. Duplessis.