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176 lettere di fra paolo sarpi.

d’esser eglino i principali; ed infine, d’escluder totalmente il secolare.

II. O si vorrà concedere l’assistenza in tutti i casi, ovvero solo ne’ delitti non toccanti lo Stato. Se si vorrà concedere in tutti, resterà inevitabile il pericolo di pubblicarsi qualche cosa che dovesse necessariamente star segreta. E in verità, che si farebbe, se giudicato venisse un ecclesiastico per causa di Stato, nella quale c’entri l’interesse de’ preti, come ogni giorno può occorrere? Se si vorrà eccettuare la causa di Stato, ci si potrà opporre che non si osservan le bolle; imperciocchè quella di Sisto IV nominatamente dice che il Vicario assista ne’ delitti di maestà; e quando il consiglio de’ Dieci si riconosce, obbligato per virtù delle bolle a chiamare il Vicario in qualche caso, bisogna necessariamente, che tale si conosca ne’ casi tutti.

Aggiungo ancora, che alle volte, e spesso, potrà occorrere che sia ritenuto un ecclesiastico, ed il publico interesse richieda che non si penetri fuori se sia per causa di Stato. Se si chiama, si saprà qual causa è.

E pure può essere che quantunque non sia causa di Stato, sia utile che si creda di sì; ed altro caso può venire dove sia causa di Stato, e metta conto che si creda di no. Di tali beneficii, con chiamar il Vicario senza necessità, la Repubblica volontariamente si priva.

Per queste considerazioni, credo fermamente che siccome l’eccelso consiglio non è in obbligo di far assistere il Vicario in caso alcuno, così ancor sia di molta sua convenienza e di grande servigio pub-