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lettere di fra paolo sarpi. 87

famoso ambasciadore che questa Repubblica abbia già molt’anni mandato; e questo ella non può fare se non insinuandosi e penetrando, come fa. Ma perchè i principi non hanno caro che persona investighi curiosamente quello che vogliono tener segreto, conviene far questo occultamente e dissimulare la curiosità; anzi fingere il trascurato, e mostrar di non vedere quello anche che si nota e si osserva benissimo. Certo è che non può far bene il pubblico servizio, se non essendo grato al re: ma alla sua maestà potrebbe non riuscir cosa grata una curiosità che fosse aperta; anzi più facilmente ella penetrerà quando nessun crederà ch’ella osservi, e meno si guarderanno da lei se farà il trascurato.

Ecco ch’io sono troppo libero in parlare con un mio signore e padrone, e forse non so quello ch’io mi dica. La colpa di questa mia libertà è di V. E., che me l’ha concessa; e la causa perchè ardisco di scriverle questo, si è una lettera veduta da me di persona affezionata alla Repubbica ed a lei, la quale avvertisce questo: che sarebbe bene ch’ella ascondesse alquanto la curiosità, e cercasse di penetrare i segreti più securamente.1 Io la prego che queste mie parole non la facciano meno curiosa, ma solo le facciano dissimulare e fingere il trascurato... Il signor presidente Thou e monsignor [[d:Q41097443|de l’Isle]] sono persone con le quali si può trattar più alla libera: con tutto ciò, è bene anche con questi finger un poco il trascurato.


  1. Potrà profittare di questa Lettera e delle altre a lui dirette dal nostro Autore, chi voglia da qui innanzi descriverci il moral carattere dell’infelice Foscarini.