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418 l'istoria del concilio tridentino


allegata, che si fosse restato per fugir i scandali, non convenendo tolerar il male, acciò ne venga il bene, e dovendo tenere piú conto della salute dell’anime, che della tranquillitá mondana. Aggionse, che non si dovevano scusar i seguaci di Lutero, colli scandali, e gravami della corte romana: perché se ben fossero veri, non però si dovean partire dall’unitá cattolica, ma piú tosto sopportar pazientissimamente ogni male. Onde li pregava per l’esecuzione della sentenza, e dell’editto inanzi, che la dieta si finisse: e se la Germania è in alcun conto gravata dalla corte romana, la sede apostolica sarebbe pronta di sollevarla. E se vi fossero discordie tra gli ecclesiastici e i prencipi secolari, il pontefice le componerebbe, e estinguerebbe. Quanto alle annate, altro non diceva per all’ora, poiché opportunamente sua Santitá averebbe dato risposta. Ma quanto alla domanda del concilio, replicò, che sperava non dover dispiacer a sua Santitá, se avessero domandato con parole piú convenienti, e però ricercava, che fossero levate tutte quelle, che potessero dar qualche ombra alla Beatitudine sua. Come quelle parole, che il concilio fosse convocato col consenso della Maestá Cesarea, e quelle altre, che il concilio fosse celebrato piú in una cittá, che in un’altra. Perché se non si levavano, pareva che volessero legar le mani alla Santitá Sua, cosa che non averebbe fatto buon effetto. Quanto a’ predicatori, ricercò, che si osservasse il decreto del pontefice, che per l’avvenire nissuno potesse predicar, se la dottrina sua si fosse fatto per fuggir li scandali, non convenendo tollerar il male acciò ne venga bene, e dovendo tenir piú conto della salute delle anime che della tranquillitá mondana. Aggionse che non si dovevano scusar li seguaci di Lutero per li scandali e gravami della corte romana; perchè se ben fossero veri, non si debbe perciò partire dall’unitá cattolica, ma piú tosto sopportar pazientissimamente ogni male. Per il che li pregava dell’esecuzione della sentenzia e dell’editto, inanzi che la dieta si finisse: e se la Germania è in alcun conto gravata dalla corte romana, la sede apostolica sará pronta di sollevarla; e se vi sono discordie tra gli ecclesiastici e li prencipi secolari, il pontefice le componerá ed estinguerá. Che quanto alle annate, altro non diceva per allora, poiché opportunamente Sua Santitá averebbe dato resposta; ma quanto alla domanda del concilio, replicò che sperava non dover despiacer a Sua Santitá se l’avessero domandato con parole piú convenienti, e però ricercava che fossero levate tutte quelle che potessero dar qualche ombra alla Beatitudine sua; come quelle parole, che il concilio sia convocato col consenso della Maestá cesarea; e quelle altre, che debbia esser libero e che debbiano esser relassati i giuramenti, e il concilio sia celebrato piú in una cittá che in un’altra; perché, se non si levino, parerá che voglino legar le mani alla Santitá sua; cosa che non fará buon effetto. Quanto alti predicatori, ricercò che si osservasse il decreto del pontefice che per l’avvenire nis-