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libro ottavo - capitolo viii


Qui mi convien far una gran mutazione di stile; e dove nelle narrazioni passate ho sempre usato quello che è proprio per descrivere varietá d’animi e di pareri, attraversamenti alli disegni l’uno dell’altro e dilazioni interposte alle resoluzioni, fermandomi per esplicare li consegli de diversi, spesso tra loro repugnanti; da qui inanzi ho da narrare una mira unica e concordi operazioni, le quali pareranno volare piú tosto che correre ad un sol fine. Delle quali una sol causa ho da rendere, per non replicarla in tutti li luochi, cioè la concorde risoluzione a precipitar il fine concilio.

Per il che, semplicemente narrando, mi resta dire che vennero alli legati lettere del pontefice, con risoluzione che il concilio si finisse, quantonque il re di Spagna ne ricevesse disgusto, perché egli aveva maniera d’accomodarsi con lui; che stabilissero il decreto del clandestino con maggior unione che fosse possibile, non restando però di farlo, quantonque continuasse la medesima opposizione; che quanto alla riforma dei principi e restituzione della giurisdizione e libertá ecclesiastica non si descendesse ad alcun particolare; solo si renovassero li canoni antichi, e senza anatemi. E se sopra altri articoli nascesse difficoltá, si riservassero a lui, che averebbe provvisto; rimettendosi a quel di piú che li averebbe detto il Cardinal di Lorena, informatissimo d’ogni sua volontá, al quale dovessero credere. Li mandò appresso un formulario di finir il concilio, il qual conteneva che dovessero esser confirmate tutte le cose fatte sotto Paulo e Giulio, e dechiarato che fossero tutte in un concilio con quello, e che in tutto sia salva l’autoritá della sede apostolica; che di ogni cosa decretata fosse dimandata la conferma al pontefice; che sottoscrivessero tutti li padri, e dopo quelli, ad esempio delli antichi imperatori, vi fosse la sottoscrizione degli ambasciatori, acciocché li principi fossero ubbligati all’osservanza dei decreti e a perseguitar con le arme quelli di contraria religione; lasciando però in potestá di essi legati che insieme con Lorena aggiongessero, sminuissero e alterassero secondo l’opportunitá. Le qual cose tutte furono tenute secretissime sin dopo la sessione, per maneggiarle, come si dirá.