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324 | l'istoria del concilio tridentino |
professasse la religione cattolica in esterno, aveva però stretta
intelligenzia con gli ugonotti, li quali vorrebbono qualche
dissoluzione del concilio senza fine quieto, acciocché non si
venisse ad anatematizzarli. Non però esser senza colpa ancora
quelli che guidano li negozi in Trento, atteso che, inanzi la
partita sua da quella cittá, le cose intorno quella materia erano
accomodate in buon termine, avendo li legati promesso due
cose, con che gli ambasciatori erano restati quieti: l’una, che
non si sarebbe parlato delli re e principi supremi, ma solamente di certi signorotti, li quali non concedono a’ vescovi
nessun esercizio della giurisdizione ecclesiastica; l’altra, che
sarebbono eccettuate tutte le cose dependenti da grazie fatte
dal papa, come indulti, privilegi e concessioni di quella santa
sede: e con tutto ciò, dopo la sua partita, avevano dato alli
padri la prima formula con le medesime cose che avevano
promesso di levare. Certificava però che, tutto ciò non ostante,
non sarebbe impedito il quieto fine del concilio, e promise
che averebbe scritto al re, e dolutosi delle cose fatte, e procurato che li ambasciatori tornassero a Trento: il che sperava
d’ottenere.
Scrisse pertanto, secondo questo appontamento, in Francia e agli ambasciatori. A questi, con dire che l’azione loro aveva questa scusa, che ella era fatta; pertanto che continuassero per l’avvenire a far il debito loro, e a non innovare cosa alcuna di piú. Al re scrisse che l’opposizione fatta dagli ambasciatori gli era parsa molto strana, e maggiormente che l’avessero fatta senza comunicar con lui; e non vi era né ragione né occasione di farla; che la sua assenzia da Trento era stata la causa di quel male, perché gli ambasciatori poco opportunamente avevano applicato un aspro rimedio ad un leggier male; che al suo ritorno al concilio egli averebbe provveduto con molta facilitá; ma che, non potendosi tornar indietro le cose fatte, pregava Sua Maestá a scriver agli ambasciatori di continuar a far il debito loro e astenersi dai consegli violenti. Soggionse di aver trovato il pontefice inclinato e ben disposto ad una santa e seria riforma della Chiesa; che la cristianitá