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26 l'istoria del concilio tridentino


condannati, negando la superioritá de’ vescovi alli preti, quando quella sia de iure divino. Soggionse che egli ciò aveva per chiaro, e poteva evidentemente provarlo e risolvere ogni cosa in contrario; ma non doveva passar piú oltre, essendo proibito il parlarne. E qui passò a mostrare esser proprio del li vescovi il ministerio della confirmazione e della ordinazione. E parlato sopra l’ottavo capo in conformitá degli altri, finí il suo discorso.

Seguitò dopo lui a parlare Gioanni Fonseca, teologo di Granata, il qual entrò nella materia gagliardamente, e disse che non era né poteva esser proibito il parlarne, poiché, essendo proposto l’articolo per discutere se era eretico, è ben necessario che si tratti se è contra la fede, né contra quella può intendersi cosa che non repugni al ius divino; che egli non sapeva onde fosse derivata la voce che non si potesse parlarne, poiché anzi con la proposta dell’articolo era comandato che fosse discusso. E qui passò a trattare non solo della superioritá, ma dell’istituzione ancora, asserendo che li vescovi sono da Cristo instituiti, e per ordinazione sua divina superiori alli preti; allegando che se il pontefice è instituito da Cristo perché egli abbia detto a Pietro: «Ti darò le chiavi del mio regno» e: «Pasci le mie agnelle», parimente li vescovi sono da lui instituiti, perché ha detto a tutti gli apostoli: «Sará legato in cielo quello che legarete in terra», e: «Saranno rimessi li peccati a chi li rimetterete». Ed appresso di ciò gli disse: «Andate nel mondo universo, predicate l’Evangelio»; e, quel che piú di tutto importa, disse loro: «Sí come il Padre ha mandato me, cosí io mando voi». E se il pontefice è successor di san Pietro, li vescovi sono successori degli apostoli: e allegò un gran numero d’autoritá de’ Padri, che dicono li vescovi esser degli apostoli successori. E recitò particolarmente un longo discorso di san Bernardo in questa materia, nel secondo libro ad Eugenio papa: addusse ancora il luoco degli Atti apostolici, dove san Paulo disse alli efesi: «che erano posti dallo Spirito Santo vescovi a regger la Chiesa di Dio». Soggionse che l’esser confermati o creati dal papa non valeva per concludere che da Cristo non fossero instituiti e da lui non avessero autoritá. Sí come il papa è