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CAPITOLO VII

(16-22 settembre 1563).

[Persistenti motivi di malcontento di Pio IV verso la Francia. — Caterina, a mezzo del nunzio Santa Croce, propone al papa un congresso dei sovrani cattolici. Difficoltá di esecuzione. — A Roma il Lorena sconsiglia al papa la sospensione del concilio e promette di adoperarsi per affrettarne la lieta fine. — Lagnanze di Pio IV con Spagna per gli ostacoli frapposti all’opera del concilio. — Molti vescovi francesi lasciano Trento. — Nuovo tentativo di superare la difficoltá dei matrimoni clandestini. — Proposta dei rimanenti articoli di riforma. — Il decreto riguardante la riforma dei principi. — Protesta francese contro di esso. Irritazione e polemiche suscitate dal vivace discorso del Ferrier e dalla sua apologia. — Nuove insistenze del conte di Luna per la revoca del Proponentibus legatis.]

Erano nel pontefice cessati tutti li disgusti di Francia per causa del concilio; né però era senza ricever continue molestie da quel regno. Gli dava molta noia la quotidiana instanzia che li era fatta di consentir all’alienazione di centomila scudi di beni ecclesiastici, e le continue detrazioni che intendeva usarsi dagli ugonotti contra lui e la sede apostolica. Li fu specialmente molesto che il cardinale Sciatiglione, il qual, come s’è detto, aveva deposto ogni abito clericale e si faceva chiamar il conte di Beauvais, dopo che intese dal pontefice esser stato dechiarato privato (sotto il di ultimo marzo) del cappello in consistoro, reassonse l’abito de cardinale e con quell’abito si maritò. E nella gran solennitá che si fece in Roano il 13 agosto, quando il re si dechiarò maggiore in parlamento, in presenzia di tutta la nobiltá francese egli comparve alla solennitá nel medesimo abito, che fu da tutti giudicato una gran sprezzatura della degnitá pontificia: di che il papa