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286 | l'istoria del concilio tridentino |
e nella congregazione seguente alcuni di essi toccarono il medesimo ponto, replicando l’istesso, che non era giusto dannar
li greci non uditi e non citati. Contra che si levò l’arcivescovo
di Praga, dicendo che questo non si doveva dire, e che con
la citazione generale di tutti li cristiani s’intendevano essi
ancora chiamati dal pontefice. A questo aggionse il Cardinal
varmiense che il pontefice aveva ancora mandato specialmente
al duca di Moscovia invitandolo; e se ben non sapeva che
avesse chiamato altri greci in particolare, nondimeno si doveva presuppor che fosse invitata tutta la nazione, eziandio con
special invito; oltre che bastava, come l’arcivescovo aveva
detto, l’intimazione generale. Onde li legati ordinarono al
secretario che dalla petizione delli suddetti ambasciatori si
levasse quel particolare, cioè che li greci non sono stati chiamati: ma cosí per l’esposizione loro, come perché tornarono
in campo quelli che, avendo risguardo all’opinione di sant’Ambrosio, non volevano usar la parola di anatema, fu trovato
temperamento di non dannar quelli che dicono potersi scioglier il matrimonio per l’adulterio e contraerne un altro, come
sant’Ambrosio e altri Padri greci dissero, e li orientali costumano; ma anatematizzar quelli che dicono la Chiesa fallare
insegnando che per l’adulterio il legame matrimoniale non
è sciolto né è lecito contraerne un altro, come dicono li luterani. E fu la formula approvata concordemente, lodandola
molti con dire che il concilio non era congregato se non per
dannar le opinioni de’ protestanti, e non per trattar quelle
delle altre nazioni; restando però alcuni in dubbio come si
potesse dannar chi dice la Chiesa fallare insegnando un articolo, senza dannar il contrario di quello. Però, vedendo che
da tanti era inteso, se n’acquetarono.
E perché la proposta dei figli di famiglia introduceva il quesito in generale se la Chiesa poteva irritar matrimoni, si voltarono tutti li voti a parlar di questo novamente, quantonque se n’avesse parlato e li voti fossero stati raccolti. E fu letto il decreto formato sopra di quelli, come di sopra s’è
detto. Il Cardinal Madruccio nel voto suo tenne che non si