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260 l'istoria del concilio tridentino


consenso o vocazione del populo o della potestá secolare, siano nulli, o pure che siano legittimi ministri della parola di Dio e delli sacramenti quelli che non sono legittimamente ordinati dalla potestá ecclesiastica.

VIII. Che li vescovi assonti per autoritá del romano pontefice non sono legittimi e veri, ma invenzione umana.

Fu poi letto il decreto della riforma, il qual conteneva diciotto capi. Il I, spettante alla tanto debattuta materia della residenzia, dove si diceva che per precetto divino ognuno a cui è data cura d’anime debbe conoscer le sue pecorelle, offerir per loro sacrificio, pascerle con la predicazione, sacramenti e buon esempio, aver cura dei poveri e attender ad altri uffici pastorali: le qual cose non potendo esser adempite da chi non invigila e assiste al suo gregge, la sinodo li ammonisce a pascere e reggere con giudicio e veritá. Ma acciocché, mal interpretando le cose statuite sotto Paulo III in questa materia, nessun intenda essergli lecita un’assenza di cinque mesi, dechiara che qualonque ha vescovati, sotto qualsivoglia titolo, eziandio li cardinali, sono ubbligati a reseder personalmente, non potendo restar assenti se non quando lo ricerchi la caritá cristiana, l’urgente necessitá, la debita ubidienza e l’utilitá della Chiesa o della repubblica: vuole che tali cause dell’assenzia siano approvate per legittime dal pontefice o dal metropolitano, eccetto quando saranno notorie o repentine; dovendo nondimeno il concilio provinciale conoscere e giudicare le licenze concesse, acciò non v’intervenga abuso; provvedendo tuttavia li prelati assenti che il populo per l’assenzia non patisca danno alcuno. E perché una breve assenzia non è degna di questo nome, eziandio senz’alcuna delle suddette cause, dechiara che questa tale non possi ecceder il spazio di due mesi o di tre al piú, o sia continuo o in diversi tempi, purché vi sia qualche ragione d’equitá, e senza danno del gregge; il che sia rimesso alle conscienzie dei prelati, ammonendo ciascuno a non restar assente le dominiche dell’advento e quaresima, le feste della Nativitá, Resurrezione, Pentecoste o Corpo di Cristo. Al qual decreto chi contravvenirá, oltra le pene imposte